Julia Fullerton-Batten
12 Settembre 2024 – Tempo di lettura: 5 min
Julia Fullerton-Batten
Il teatro della vita. Julia Fullerton-Batten.
Testo di Claudio Composti
Julia Fullerton-Batten (classe 1970) è una fotografa britannico-tedesca che esplora con la sua fotografia temi legati all’identità, alla storia e alla condizione umana attraverso immagini scenograficamente complesse. Crea veri e propri tableaux vivants visivamente potenti, in cui bilancia estetica e contenuto. Le sue, infatti, non sono solo belle immagini da vedere, ma sono cariche di significato e contengono racconti reali che invitano lo spettatore ad una riflessione più profonda. Ogni fotografia è attentamente pianificata: utilizza attori, locations particolari, costumi ed un’illuminazione cinematografica per creare ambienti dettagliati che catturano l’attenzione dello spettatore e trasmettono un senso di narrazione sospesa e onirica.
Il ciclo di opere Old Father Thames
Significativa del suo approccio, è l’ultima serie “Old Father Thames” in cui esplora la storia del fiume Tamigi, evocandone tradizioni, leggende e personaggi della storia londinese; come i “mudlarkers“, ovvero bambini e adulti in condizioni di estrema povertà che per sopravvivere, dall’epoca vittoriana fino ai primi del Novecento, scandagliavano le rive fangose a piedi nudi durante la bassa marea, in condizioni difficili e pericolose, per trovare qualsiasi cosa potesse essere venduta: pezzi di metallo, carbone, ossa, monete o oggetti di valore storico.
Un altro episodio rappresentato è The Thames Whale, che si verificò nel 2006: una balena risalì il canale finendo spiaggiata in un’ansa del fiume. Evento che diviene il simbolo di quel mondo parallelo, nel cuore di Londra, che è il Tamigi, imprevedibile e vivo, in cui tutto può accadere.
“Frost Fair” tre fotografie straordinarie dedicate alla Frost Fair del 1814
Julia Fullerton-Batten dedica tre fotografie straordinarie dedicate alla Frost Fair del 1814. Durante il XIX secolo, l’Europa del nord visse una sorta di piccola era glaciale. Era dunque frequente trovare il Tamigi talmente gelato da reggere cose e persone, tanto che si creò una sorta di fiera-mercato, come parte integrante della vita londinese. C’erano ambulanti, venditori di ogni sorta, spettacoli esotici e bizzarri, acrobati, giocolieri e domatori di animali. Julia nelle sue mise en scene ritrae tutti questi personaggi in performance surreali, ricreate in modo magistrale come su un vero e proprio set cinematografico – qui radunò fino a 100 attori insieme – dove i confini tra realtà storica e finzione si confondono.
Attraverso le sue opere Julia Fullerton-Batten riporta in vita personaggi e storie del passato dimenticate, creando un dialogo tra epoche diverse, che hanno visto il Tamigi diventare palcoscenico di quel teatro di vita, spesso incredibile, che l’ha animato nei secoli. Si aprono così finestre immaginifiche su un mondo in bilico tra storia e leggenda, con una tecnica così magistrale e affascinante che fa di Julia una delle voci più riconoscibili e premiate nella fotografia contemporanea.
In mostra nelle gallerie MARCOROSSI artecontemporanea di Milano, Torino e Verona dal 19 settembre al 2 novembre